TAGLIAPASTA, TAGLIAVERDURE PER ORLATURE E DECORAZIONI

Mio nonno Pasquale (classe 1871), orfano all’età di sette anni, venne a piedi da Pavia a Milano, come aiuto apprendista lattoniere nel 1878, nella allora popolare via Borgospesso, traversa della oggi famosissima via della moda: Montenapoleone.
In pochi anni divenne un abilissimo lattoniere "di banco", operaio che operava in officina e che si distingueva dal tolée de tècc (lattoniere del tetto) che metteva a dimora sui tetti grondaie e converse Il primo, era considerato un vero artista, per l’alta capacità nella lavorazione della latta, del bandone stagnato e delle sottili lastre di rame stagnate utilizzate per la produzione di stampi per dolci, di caffettiere, lumi
a petrolio, secchi, mastelli e di tutti quegli oggetti di uso casalingo che, anni dopo, sarebbero stati prodotti da industrie metallurgiche e, successivamente, da quelle di materie plastiche.
Come l’origami, tecnica sviluppatasi nei secoli scorsi in Oriente,insegna a piegare un foglio di carta per ottenere modelli di animali, di fiori, di scatole, di oggetti decorativi e geometrici, così dai fogli di latta il nonno ricavava stampi e tagliapasta con il solo ausilio di una cesoia e di un saldatore a stagno.
è sempre stato orgoglio dei cuochi e dei pasticceri, completare esteticamente le portate con orlature e bordure che venivano poi applicate sia ai relevés come alle entrées chaudes. Queste decorazioni erano ricavate, con appropriati tagliapasta, da sottili fette di pane carré, da pasta fresca o da pasta cotta all’inglese.

Per i cuochi garde-manger, quelli che nella brigata di cucina hanno anche il compito di preparare i piatti freddi in gelatina, come aspic e galantine, il nonno inventava stampi simili a corone reali, a guglie gotiche, a bastioni merlati, vere opere di arte manuale. Alcuni di essi, ritrovati malconci sotto le macerie della sua officina dopo un bombardamento durante la 2a guerra mondiale, li conservo ancora con amore nel piccolo museo allestito nella mia azienda.
Questi stampi ricordano un periodo di vita drammatico, duro e faticoso per nonno e papà ed anche per me bambino, ma guardandoli oggi riesco a comprendere quanto grande fosse il piacere del nonno, artigiano-artista, nel produrre utensili ed oggetti che, oltre alla loro utilità, apparissero piacevoli nel disegno e nell’esecuzione, mettendo in evidenza la sua capacità manuale, la sua inventiva e il suo buon gusto.

Eugenio Medagliani